BISANTE

ARALDICA

I bisanti sono figure rotonde e piatte come le torte, da cui differiscono per essere i primi di metallo e le seconde di colore.

Benchè il Maigne, citando l’esempio dei bisanti dei Poitiers, che in origine erano vasi, voglia far supporre che dai vasi avesse origine la figura di cui parliamo, pure noi non possiamo attenerci a questa opinione.

Difatti il nome stesso ci rivela aver sua origine dai bisantii o bizantini, monete coniate nel Medioevo a Bisanzio ed il cui uso si estese in Francia, in Italia, in Inghilterra, a Cipro e fra i Saraceni, come rilevasi da antichi manoscritti.

Quanto all’ Introduzione dei bisanti nelle arme, convien credere che rimonti alla presa di Costantinopoli fatta dai Crociati; e infatti sin dal secolo XIII vengono nominati nell’araldica.

Nella descrizione manoscritta del torneo di Clamecy, celebrato nel 1285, si leggono questi versi:

D’or et de gueules fu bandez

Lambiaux d’azur et bezantez

Gli autori attribuirono a questa, figura molti simboli: alcuni vi denotarono la ricchezza, altri la generosità e il liberale aiuto.

Il Ginanni dice che indica le funzioni di maestro di casa, tesoriere o segretario del re, la parte presa alle crociate e il diritto di batter moneta nei propri domini.

Altri araldisti, vollero vedervi un contrassegno degli elemosinieri della corona di Francia; ma vi sono tante arme gentilizie con bisanti e in Francia e fuori, che questa opinione non è nemmeno discutibile.

Qualche volta i bisanti indicano stipendi militari, come nell’arma Michiel di Venezia, e spesso custodia dell’erario pubblico, o del tesoro d’una corona.

Il Cartari dice che, sogliono servire per contrassegni di soggezione e tributo.

Fra tante opinioni la più accettabile ci sembra quella del diritto di batter moneta, diritto un tempo posseduto da quasi tutti i feudatari d’alta e bassa giustizia.